Ieri su Punto-informatico è apparsa un’intervista a Mark Shuttleworth fondatore di Canonical, società che sta dietro a Ubuntu. È un occasione utile sia per capire lo stato di salute di Canonical e i suoi obbiettivi sia per capire come può funzionare il business attorno al software libero.
Personalmente mi è piaciuta molto e invito tutti a leggerla! Attenzione a leggerla bene però…potrebbe essere travisata. Come al solito PI sembra fare apposta ad attirare troll…basta leggere il titolo…
Linux sui desktop? Investimento a perdere
La cosa più significativa che dice è che i soldi non si fanno con il software, i soldi si fanno con i servizi e anche Microsoft, che guadagna molti soldi dalle licenze, se ne è accorta e starebbe adottando la stessa politica. È facile capire come questo concetto sia molto importante per il modello di sviluppo del software libero.
Come al solito riguardo questi discorsi i libri di Eric Diamond mi sono stati illiminanti. Eric Diamond su Wikisource.
Fraintendibile è dir poco. 🙂
Semplicemnte Mark ha abbastanza soldi da andare leggermente in perdita…lo scopo di Canonical non è fare soldi e a Mark va bene così…poi magari qualcuno che ha studiato economia potrebbe spiegarci meglio.
No, non è quello, il senso si capisce benissimo, ma ci sono certe frasi che sembrano dire, come mi ha raccontato un membro del GrappaLug, “dicono che Linux sia come il crimine: non paga”. Che sostanzialmente è una idiozia. Il piano è semplice, si inizia rimettendoci per poi pian piano cominciare a guadagnare. Shuttleworth dovrebbe insegnare a tanti. 🙂