Piccola premessa, parlo di Whatsapp perchè mi è più facile usarlo come esempio e perchè è diventato necessario parlarne, ma lo stesso discorso è validissimo anche per Skype è potrebbe essere usato anche per i .doc e tante altre cose.
Nell’ultimo anno gli smartphone hanno fatto il boom e con loro abbiamo visto nascere molti sistemi di messaggistica più o meno innovativi. L’unico che veramente ha fatto la differenza sembra essere stato Whatsapp (compatibile anche con smartphone non proprio di ultima generazione, BlackBerry e Symbian).
Perchè lui? Non lo so, non lo voglio sapere.
Discorso filosofico/etico/tecnologico
Parliamoci chiaro, da quanto esistono le chat o programmi di messaggistica istantanea? Anni, decenni, da quando esiste internet probabilmente. Che funzionalità ci si aspetta da una chat? La possibilità di comunicare in maniera quanto più funzionale, veloce e intuitiva. Alcune funzionalità importanti esistono, come le chiamate audio/video (che estendono il classico concetto di chat) e la multipiattaforma. Possono esistere alcune “chicche” utili come emoticon, personalizzazione stato, multiconnessione, avatar, modalità diverse di aggiunta di nuovi utenti, messaggi offline ecc…
In tutti questi anni più o meno queste funzionalità sono state soddisfatte da quasi tutti i protocolli di chat, si latita un po’ dal punto di vista audio/video per problemi tecnici o di scelta, o a volte manca multipiattaforma e multiconnessione, tipicamente per scelte commerciali.
Ma fra i numerosi protocolli esistenti, che più o meno tutti soddisfano quello che ci si aspetta da una chat, quale conviene scegliere?
C’è una funzionalità che non è comune a tutti, l’apertura del protocollo.
Indipendentemente da quello che si pensi in questo ambito siamo tutti d’accordo che una persona è libera di usare software aperto o software proprietario come e quando gli aggrada. Se reputo sbagliata la scelta del mio interlocutore sono libero di criticarlo, ma non di rompergli con la forza l’iPhone che tiene in tasca.
D’altra parte però, secondo la stessa logica nessuno può obbligarmi a usare software proprietario. Nessuno può obbligarmi a usare Whatsapp o Micro$oft Office.
In questo modo nasce però un problema, se stiamo parlando di protocolli comunicazione fra programmi (o di formati) e se vogliamo lasciare la libertà di poter scegliere il programma che più aggrada l’utente, allora necessariamente quel protocollo deve essere conosciuto da tutti pubblicamente e deve essere liberamente implementabile. Sorpresa…solo i protocolli aperto lo sono!
Altrimenti se un protocollo è proprietario di una sola azienda che non fa niente per aprirne l’interoperabilità è semplicemente impossibile che programmi diversi possano parlarsi fra loro.
Inutile continuare la ricerca al programma più figo o più utilizzato se poi non è aperto. Nuovi protocolli di chat hanno poco da dimostrare, le necessità degli utenti sono soddisfatte da anni, l’unica cosa in cui vale la pena puntare è l’apertura e interoperabilità dei protocolli; poi ognuno è libero di creare e usare programmi, anche proprietari, che li sfruttano.
Guardate che è lo stesso discorso che si fa parlando di Web fatto con tecnologie aperte per garantirne l’accessibilità da parte di tutti, concetto che tutto il mondo insegue e si dichiara a favore; anche Adobe e Micro$oft, che hanno sviluppato tecnologie proprietarie utilizzate nel Web, non possono permettersi di sostenere pubblicamente il contrario. Addirittura Apple sostiene il Web con tecnologie aperte (salvo poi usare codec prorietari e obbligare l’uso di Safari/Quicktime 🙂 ).
Tanto quanto siamo liberi di usare browser open source o proprietari, purché rispettino gli open standard del web, dobbiamo essere liberi anche di usare i programmi di messaggistica che preferiamo, il requisito però è simile, devono usare protocolli aperti.
Queste sono questioni che devono essere care a noi utenti, è nel nostro interesse boicottare protocolli o formati proprietari.
Ma allora che protocollo aperto utilizzare? Ce ne sono due molto famosi con obbiettivi differenti, uno è IRC e ha il suo target non adatto alle chat 1 a 1, l’altro è XMPP o (una volta conosciuto come) Jabber.
Discorso fancazzista
A me il discorso sopra basta e avanza, non capisco invece se ad altre persone non sia sufficiente o semplicemente lo ignorino. Comunque lo scopo principale dell’articolo voleva essere quello di sconsigliare l’uso di Whatsapp, proviamo quindi a parlarne ad un livello più terra terra.
Costa. Si, Whatsapp costa, non capisco, stiamo parlando di una cosa che è disponibile gratuitamente da quando esiste internet in pratica, ora arrivi te e mi dici che devo pagarla?
In pratica parliamo di 0.79€ per l’applicazione versione iPhone, 1,99$ all’anno per l’utilizzo della versione Android col primo anno gratis, stessa identica cosa per la versione Symbian, per BlackBerry sul sito ufficiale non trovo i costi.
Provo ad analizzare le feature, basandomi soprattutto sulle discussioni fatte a riguardo. Sembra sostanzialmente che i grandi vantaggi di Whatsapp siano 3:
- Multipiattaforma, finalmente possiamo smettere di usare gli SMS. Per quanto sia un nobilissimo intento spero che dopo aver letto quanto scritto sopra si capisca che si tratta di un multipiattaforma falso. Lo è solo sulle piattaforme decise da Whatsapp e solo con i loro programmi proprietari. Nella pratica, per esempio, su PC non posso usarlo.
- Invio di file. Per quanto non sia assolutamente una brutta funzionalità, non la trovo proprio essenziale, mi “accontento” di usare le mail.
- Aggiunta di nuovi utenti tramite numero di telefono. Anche questa è sicuramente una cosa comoda, non considero però un problema scambiarsi anche l’email, anzi andrebbe fatto comunque; l’email ovviamente non rappresenta solo la chat collegata.
Quali grosse mancanze ha invece rispetto a XMPP nominato sopra?
- Non posso usarlo da PC o in generale da programmi non ufficiali.
- Devo per forza usare i loro server.
- Costa.
- Dubbi sulla multiconnessione.
- Chiamate audio/video. Non le ha.
Qui bisogna fare direttamente riferimento al discorso filosofico/etico/tecnologico, non posso farne a meno.
- Multipiattaforma/apertura protocollo, il protocollo utilizzato da Whatsapp è proprietario, sviluppatori terzi non possono implementarlo nei propri programmi e gli utenti non possono scegliere programmi non ufficiali, a differenza di XMPP, quindi, non posso usarlo da PC, ne da Web ne con programmi terzi. Un piccolo esempio un po’ estremo può essere il mio cordless voip, supporta la chat, quale secondo voi? Si, XMPP/Jabber.
- Ma non solo lato client, anche lato server XMPP mi permette di non essere legato a nessuno in particolare, XMPP è infatti decentralizzato e i server riescono a parlarsi fra di loro…a differenza di Whatsapp; Un esempio a riguardo è invece direttamente il mio server XMPP su lorenzobraghetto.com, il mio nome account è “monossido”.
- Immagino non abbia la multiconnessione, ma nel momento in cui non posso usarlo da PC risulta anche inutile, mi chiedo nel caso lo si installi sia su smartphone che tablet cosa succeda, googlando non ho trovato risposte. XMPP punta molto sulla multiconnessione e tramite un sistema di prorità dinamiche prova a indovinare a quale “postazione” recapitare il messaggio nel caso un account sia connesso da più dispositivi. Le priorità possono essere gestite a mano o ogni client può applicarle dinamicamente a seconda della presenza o meno dell’utente.
- Non so perchè non abbia chiamate audio/video, probabilmente, spero per loro, le metteranno.
Gtalk
Al proliferarsi di diversi protocolli di messaggistica, Google ha reagito nella maniera più intelligente. Credo di non aver fatto mai questo discorso sul blog, ma al mio talk su Android qui l’ho accennato. Google guadagna soldi attraverso i servizi dati agli utenti e non vendendo software; questo modello di business credo si sposi particolarmente bene col modello di sviluppo opensource. Con alcuni limiti (pensiamo alle Google Apps nei nostri telefoni) Google l’ha dimostrato egregiamente con Android, ma già nel 2005 lo dimostrò con Gtalk.
Gtalk infatti utilizza il protocollo di messaggistica XMPP di cui ho parlato fin’ora. L’ha implemento in maniera totalmente standard tanto che gli account Gtalk possono comunicare con gli altri account XMPP. Da quanto so la libreria utilizzata da XMPP per le chat audio/video è proprio quella sviluppata da Google e rilasciata con licenza BSD, si chiama libjingle.
Gtalk rappresenta la maniera più semplice di usare protocolli di messaggistica aperti, per questo lo consiglio sempre, in più l’integrazione con Android, con Gmail e Google+ è eccezionale. Purtroppo non tutto è rose e fiori, perchè per esempio il client su Android non è opensource, ma questo è un altro discorso.
Apple
Mi dicono che su iPhone Gtalk faccia cagare, non so con quale client, uno ufficiale Google non c’è. Lamentatevi con i vostri sviluppatori…ma non erano in assoluto i migliori su piazza?
Comunque leggo che iMessage si basa proprio su XMPP, giustamente Apple non aveva voglia di reinventare la ruota, ma da quello che ho capito (correggetemi se sbaglio) è un’implementazione castrata, non esiste infatti la classica aggiunta di utenti al proprio account, ma semplicemente il programma degli SMS riconosce gli utenti che stanno usando un iPhone e ti fa chattare solo con loro, stessa cosa facetime immagino. Ancora un volta Apple vi prende per i fondelli.
Da un po’ di tempo la chat di facebook utilizza XMPP, anche qui però l’implementazione è castrata, non è possibile gestire la lista di amici e aggiungere account non facebook.
Microsoft
Con tipo 10anni di ritardo, Microsoft ha reso compatibile il suo protocollo di chat usato da Live Messenger con XMPP, brava!
Un po in ritardo ma… whatsapp usa XMPP…
L’ho scoperto dopo aver scritto il post. Credo che sia ancora peggio cosí:) …mi sembra tanto una presa in giro visto che comunque è tutto blindato e non interoperabile
Uso whatsapp da relativamente poco e Skype dai suoi esordi ma sono pronto a saltare via non appena le cose non mi dovessero aggradare più.
A me 1,99 euro all’anno (per risparmiarne qualche centinaio) stanno bene visto che wazzap si innesta flawlessly senza chiedermi un ulteriore creazione di account con tanto di nuova password etc.
Questa immediatezza mi ha consentito di… trovarmelo lì funzionante in meno di un minuto.
Non mi accorgo nemmeno se sto usando il classico SMS o wazzap tranne che per il fatto che invio decine e decine di foto che prima mi guardavo bene dal fare!
Formato proprietario o meno mi sta bene fino a quando non cambieranno qualche cosa che giudicherò inopportuno.
Esempio: da domani cambiano una regola? Mi chiedono soldi in modo non appropriato? Ci penserò e mi guarderò’ attorno.
Lo sto gia facendo con Skype che è caduto in brutte mani e anzichè andare avanti mi pare che stia andando indietro (per esempio: a me serviva la condivisione “parziale” dello schermo e ora riesco solo a farla totale).
Capisco che il formato open sia una garanzia democratica per tante cose, e su questo sono d’accordo, ma ricordiamo che anche per i formati proprietari è l’utente è sempre quello che decreta se una “struttura” puo o meno sopravvivere anche nel mondo NON virtuale.
Per esempio personalmente ho deciso di non mettere più piede in un negozio della mia città gestito da cafoni ignoranti e lì non ci metto più piede anche se in vetrina ogni tanto vedo offerte allettanti.
Si vede che molte persone pur di spuntare qualche euro amano un trattamento da schiaffi…
Il mondo è bello perchè vario…
“Formato proprietario o meno mi sta bene fino a quando non cambieranno qualche cosa che giudicherò inopportuno.”
È questo il punto, il formato/protocollo proprietario è già qualcosa di inopportuno, non accorgersene è essere miopi.
Ciao. Bell’articolo. Vorrei chiederti cosa pensi di ICQ ? Grazie
Usa un linguaggio, protocollo e licenza proprietari. Certo è un bel ricordo geek 🙂
Mi riferisco alla versione nuova sia windows che android. Secondo me è completa di tutto l’indispensabile.