Di tutto quello che traspare sul rapporto società e politica mi stupisce soprattutto l’aspra contrapposizione fra le fazioni politiche.
A Padova c’è stata una campagna elettorale per le amministrative discretamente dura nei toni fra i due candidati di punta.
E la contrapposizione era palpabile quasi soprattutto fra i sostenitori di uno e (in parte) di conseguenza dell’altro.
C’è una differenza, chi evoca parole come “abbiamo mandato a casa i comunisti, ora ripuliremo la città” è guidato dalla superficialità, è dettato da una lotta ideologica priva di grossi ragionamenti alle spalle; si è autoconvinto di alcuni problemi che in realtà sono solo degli spauracchi usati per unire, compattare una parte della società che trova nella diffidenza e paura nel prossimo un ragionevole modus operandi; nonché in “violenza”, repressione, muri e barricate una valvola di sfogo.
Si tratta di ideologie superficiali, slogan e credenze, questa è la destra. Rispondere con la convinzione delle proprie idee frutto di ideali e valori, consapevoli della complessità della società e quindi delle idee stesse è difficile; è difficile perchè di conseguenza lo schema comunicativo è complicato.
In Italia per ora la comunicazione di Renzi sta vincendo; non mi stupisce infatti che Renzi sia una persona che non ha paura di anteporre l’obbiettivo finale, la vittoria, al resto del percorso e non si vergogna di pescare i voti dalla destra, senza porsi il problema di come si prendono questi voti, senza porre troppa attenzione a quel cambiamento culturale che dovrebbe precedere la X su quel foglio. (che questo
Padova si è fidata di un leghista, stile Borghezio, che per opportunismo si è spogliato dei suoi simboli e dei suoi slogan, ma non dei toni e delle ideologie da stadio.
Padova non si è fidata del candidato PD Rossi, il quale ha dichiarato che l’unica cosa di cui si può rimproverare a se stesso è stato di lavorare troppo. Dichiarazione un po’ saccente, ma a cui in parte credo, era il sindaco uscente, ma senza aver mai fatto una campagna elettorale da candidato, arrivando a questa probabilmente impreparato e con un’eredità pesante.
A Padova lo scontro era destra e sinistra, ma non dimentichiamoci che in generale chi ha da urlare o ha poco da dire oppure qualcosa da nascondere. “Lo slogan è fascista di natura” cit
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